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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

MALU

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Malu   Coproduzione nippo-malese,  Malu  (“Timida”), terzo lungometraggio di finzione firmato Edmund Yeo, è una vicenda di legami familiari in cui il  passato gioca un ruolo tematico primario. La narrazione procede infatti attraverso un progressivo mosaico a flashback, al contempo evocativo e restitutivo, dove a salti temporali si dipana la tragica infanzia di due sorelle – risolta da un trascorso ch’è il loro unico anello di condivisione – ma pure la differente trasformazione “adulta” di entrambe, dovuta a differenti equilibri (non solo familiari). L’elaborazione del passato contrasta con la frustrazione dei personaggi di fronte a desiderio e inconscio, tra sentimenti, fantasmi e onirismi, che si frappongono a intralciare il conseguimento (utopico) della felicità. Non si spiegherebbe altrimenti la scelta di Lan di fuggire in Giappone dopo la morte della madre, verso cui un irrisolto rancore, nella strenua ricerca del benessere, sopperisce a lealtà e devozione – ostacolo, del resto, ri

Scherzi del destino: SI VIVE UNA VOLTA SOLA

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Scherzi del destino: Si vive una volta sola  In una recente intervista, rilasciata a corredo dei contenuti extra del dvd di Compagni di scuola , a tutt’oggi tra i suoi lavori meglio riusciti, Carlo Verdone racconta come lo spunto del film sia nato a seguito d’una rimpatriata con alcuni compagni di liceo, ormai in età adulta; costoro, di fronte allo spettro della mezz’età, si comportavano come se il tempo dei lazzi giovanili e delle sparate goliardiche non fosse mai trascorso, col risultato inevitabile di una desolante, e squallida, impressione generale. Se si aggiunge che Verdone non abbia mai fatto mistero di girare e rigirare il medesimo prodotto, Si vive una volta sola – suo ventisettesimo lungometraggio – prosegue una linea iniziata già da anni, intessuta di luoghi canonici che permettono all’autore-attore romano di coniugare la propria vis a corde amare e, specie nell’ultimo ventennio, drammatici registri. E se lo stesso personaggio da lui interpretato, il professor Umberto Gas

La Romania ai tempi del COVID: SESSO SFORTUNATO O FOLLIE PORNO

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La Romania ai tempi del COVID: Sesso sfortunato o follie porno  Un amplesso totalmente disinibito (ed esibito) tra le pareti d’una stanzetta con Lili Marleen in sottofondo, mentre una macchina da presa vorticosa non lesina particolari e dettagli più che spinti stringendo su parti anatomiche, fellatio e penetrazioni. In una manciata di minuti che, sul serio, mette alla prova lo spettatore, l’incipit di Sesso sfortunato o follie porno , ottavo lungometraggio di finzione a firma Radu Jude, sembra non concedere idee più discrepanti da quella fornita dal titolo; il quale, d’altronde, indica un’alternativa che aiuterebbe a ricordare come l’erosfera nella produzione romena, disinibita in superficie, sia (e con buona probabilità rimanga) materia scottante. L’introduzione del film premiato all’ultima Berlinale si offre impudica e sfrontata, aggiungendo d’autorità, in questo suo alzare l’asticella, un tassello sin lì mai affrontato, ben lontano dalla controversa operazione su natura umana e ra