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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Un’altra Cosa: TRE PIANI

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Un’altra Cosa: Tre piani Proviamo ad essere “diversamente morettiani”, seguendo il consiglio di qualche collega: il che, a una settimana dal cicaleccio mediatico relativo all’adattamento di Frank Herbert a firma Denis Villeneuve, non impedirà di frenare quello, altrettanto inevitabile, sul tredicesimo lungometraggio a soggetto del cineasta di Brunico. A proposito del quale, chi scrive spenderà poche righe sulla concezione di “semplicità”: quando vent’anni fa lo avvicinai per chiedergli un autografo su una monografia a lui dedicata, il Nanni nazionale, allora presidente della Mostra del Cinema di Venezia, mi chiese, tra il perplesso e il finto svampito, se avessi compreso la lettura critica scelta dall’autore che lui, invece, confessava di non aver proprio capito. In mezzo secolo di carriera, il concetto di “chiarezza” è uno degli irrinunciabili pattern che Moretti si porta appresso, disegnandone una maschera tra nevrosi e contraddizioni, nonché la tormentata relazione col mondo e l

Complesso di colpa: IL COLLEZIONISTA DI CARTE

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Complesso di colpa: Il collezionista di carte Tra le più autobiografiche opere di Dostoevskij, Il giocatore ha per protagonista un demonizzato dal vizio che, impassibile, subisce vincite e perdite accettando la sorte benevola o avversa, con identica imperturbabile indifferenza. Anche il carcere, come la morte, assurge a sollievo morale perché la vita è un rischio in prima istanza: quale che sia la scelta, ecco giungere il Fato a reclamare il dovuto. Materia, questa, che il recente cinema statunitense – da Eastwood a Zemeckis – sembra tenere in ragionevole considerazione, pensando a eventi storici ancora tiepidi, dove un pamphlet su valori collettivi in crisi restringe il campo a psicologie individuali; di conseguenza le colpe da scontare, fardelli di responsabilità troppo gravosi, implicano ineluttabilmente una redenzione singola a raggio più ampio. Lo riporta anche l’ottimo Stefano Santoli nel volume Fabbrica di sogni, deposito di incubi : la dissertazione su un’America indotta a