Questione di sguardi L’occhio moltiplicatore del cinema , dichiara il titolo. Più semplicemente, come da nomenclatura cinefila, politique des auteurs . Non sarebbe corretto, tuttavia, ridurre il volume di Danilo Amione, edito da Mimesis, ad ulteriore catalogo di sguardi sul mondo, prospettive, visioni registiche tese a identificare lo stile d’un cineasta o il fil rouge che ne attraversa l’eventuale filmografia. Chiamato a scriverne la prefazione, lo storico Dario Tomasi ne individua il segno. E il testo, da par suo un manuale analitico, si propone quale sguardo a 360° a più voci, sezioni o direzioni: dagli immancabili primordi transitando per gli sperimentalismi in embrione, sino alle evoluzioni tecnico-teoriche del mezzo filmico, alla concezione di obiettivo in quanto famigerato strumento di propaganda, e ineludibile demiurgico restitutore di tragiche verità. È facile intuire che l’effettivo elemento con cui, eponimo, s’identifica una data filmografia (l’umana tragicommedia secondo
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